Consistenza e tipologia:
Il fondo consta di 372 opuscoli in gran parte rilegati in volumi. Dai dorsi di quest’ultimi, che sono ancora quelli originali, si comprende che essi costituivano le seguenti serie di miscellanee: 1. «Miscellanea di Filosofia e Teoria Generale del Diritto. Sociologia» (Misc.S.18/20); 2. Miscellanea di discorsi (Misc.S.21, distribuiti in tre carpette non originali); 3. «Miscellanee Antropologia, Sociologia, Statistica Criminale» (Misc.S.22/26); 4. «Allegazioni Forensi» (Misc.S.27/32.1); 5. «Miscellanee del Processo Murri» (Misc.S.33.1). Le serie non sono tutte complete, così come si evince dalla numerazione originale degli opuscoli che non sempre è continua. Si contano inoltre 88 annate di diversi periodici («Archivio di Psichiatria»; «Archivos de Psiquiatría y Salud Mental»; «Scuola Positiva»; «Rivista di Sociologia»).
Storia del fondo:
Poco dopo la morte di Alfredo Pozzolini (1936), la vedova cedette i libri appartenuti al penalista a Guido Buffarini Guidi, già praticante presso lo studio Pozzolini. Buffarini Guidi, esponente di spicco del regime fascista, sottosegretario di Stato all’Interno, sindaco di Pisa dal 1923 al giugno 1924, fu de facto l’organizzatore delle squadre fasciste che il 2 gennaio 1925, in Pisa, il giorno prima del noto discorso di Mussolini al Parlamento sulle responsabilità del delitto Matteotti, presero d’assalto le sedi delle organizzazioni dell’opposizione, della massoneria e gli studi di vari notabili tiepidi o in opposizione al regime, tra questi lo studio di Alfredo Pozzolini e quello del suo maestro e mentore Adolfo Zerboglio, nel quale però non riuscirono a entrare. All’epoca della vendita a Buffarini Guidi la biblioteca Pozzolini constava di circa 11.000 volumi. Nel 1946, dopo la morte del gerarca, processato e condannato a morte da una Corte d’assise straordinaria il 29 maggio 1945, gran parte dei suoi beni, compresi i libri, furono sequestrati e posti sotto custodia perché presuntivamente considerati proventi di regime. In quell’occasione i volumi di Pozzolini furono dapprima ricoverati presso la vecchia sede del tribunale di Pisa per poi, nel 1948, essere consegnati all’Università di Pisa che ne aveva fatto richiesta paventando un pericolo di dispersione della raccolta. Fu pertanto redatto un inventario, di cui oggi rimane una sola copia tra le carte del Ministero dell’interno versate all’Archivio Centrale dello Stato. Tuttavia, nel 1953, il contenzioso tra lo Stato e gli eredi Buffarini Guidi si risolse in gran parte a favore di quest’ultimi. Sul finire del mese di novembre del 1955, l’Università di Pisa avviava perciò il procedimento di riconsegna dei libri, conservati presso la Biblioteca del Seminario Giuridico dell’Ateneo e già richiesti formalmente dagli eredi nei primi mesi del 1954. Alla fine del 1957, però, gli eredi del gerarca manifestarono l’intento di donare i volumi della biblioteca Pozzolini all’Ateneo pisano, che accolse l’offerta. Per circa vent’anni, dei libri, pur essendo nella disponibilità dell’Ateneo a seguito della donazione, non se ne seppe più nulla. Di certo non furono mai aggregati alla biblioteca del Seminario Giuridico e nel 1979 si trovavano presso un locale dell’Università da dove, dopo uno scarto preventivo, furono ricoverati in altra sede in pessime condizioni di conservazione (Polo Mugnozzi). Da qui furono successivamente recuperati.
Volumi e opuscoli giunsero alla Biblioteca Franco Serantini di Pisa nella prima metà degli anni ’80 del secolo XX, unitamente ad altro materiale non proveniente dalla biblioteca di Pozzolini. La Biblioteca Serantini, che era nata nel 1979, alimentava il proprio posseduto tramite acquisti e donazioni di sostenitori che ne riconoscevano le finalità di studio e di ricerca nell’ambito della storia sociale e della storia della Resistenza per la provincia di Pisa. Il materiale Pozzolini così giunto fu probabilmente recuperato, in circostanze non chiare, successivamente allo scarto preventivo di cui si è parlato, evitandogli la sorte del macero. La documentazione fu trattata e catalogata solamente a partire dal 2000 e fu in quell’occasione che la presenza sul dorso dei volumi dell’indicazione «A. Pozzolini» permise all’Istituto di avere maggiore contezza dei documenti ricevuti vent’anni prima.
Accessibilità:
Il fondo è a scaffale chiuso.
Incremento:
Chiuso
Stato di conservazione:
Buono
Ordinamento:
La catalogazione è stata effettuata nel 2006. Le notizie bibliografiche sono gestite dal 2012 in KOHA e visibili nell’OPAC della biblioteca, ma i dati non sono stati ancora riversati nel Sistema Bibliotecario Nazionale. Al momento non è possibile recuperare dal catalogo i singoli documenti del fondo Pozzolini, anche se sono in corso le operazioni di collegamento tra le singole notizie bibliografiche e le voci di autorità unità bibliografiche e l’indicazione possessore e/o provenienza.
Segnatura di collocazione attuale:
Misc.S.18/29; Misc.S. 30.1, 31.1, 32.1, 33.1 (limitatamente agli opuscoli)
Note alla segnatura:
Gli opuscoli che compongono questo nucleo della biblioteca che fu di Alfredo Pozzolini riportano, nella quasi totalità dei casi, i timbri con il nome del possessore: «Miscellanea Penale / N. …. / Studio Pozzolini», in rosso e di forma rettangolare; «Prof. Alfredo Pozzolini / Avvocato / Pisa», in inchiostro blu; oltre all’indicazione «A. Pozzolini» impressa in oro sul dorso dei volumi miscellanei. Gli opuscoli riportano inoltre tracce di una vecchia collocazione a matita, rossa o blu. I singoli opuscoli sono infine numerati tramite timbro a inchiostro blu: all’inizio di ogni volume è spesso presente un indice degli opuscoli contenuti, numerati progressivamente. Alcuni documenti presentano sottolineature o dediche, rilevate e inserite in inventario e visibili nel campo note all’esemplare dell’OPAC dell’Istituto.
Il fondo Pozzolini è stato distribuito tra gli altri materiali della biblioteca ed è privo di una segnatura di collocazione propria e identificativa; tuttavia, le raccolte di opuscoli sono stata collocate fisicamente contigue (Misc.S.18/33.1).
Bibliografia:
M.P. GERI, Alfredo Pozzolini: dalla biblioteca alle tracce di un’esperienza professionale, in «Historia et Ius. Rivista di storia giuridica dell’età medievale e moderna», VII (2018), 14, pp. 1-30.
M.P. GERI, Novecento penalistico. Appunti per una ricerca su Alfredo Pozzolini (1877-1936), in «Diritto Penale XXI secolo», XVII (2018), 2, pp. 316-331.
Soggetto conservatore:
Biblioteca Franco Serantini. Istituto di storia sociale, della Resistenza e dell’età contemporanea della provincia di Pisa – scheda Anagrafe delle biblioteche italiane
Redazione e revisione:
Gino Li Chiavi Claudio, 2025/05/15, prima redazione






