Luigi Majno (Gallarate 1852 – Milano 1915) si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Pavia, ove, nel 1890, assunse l’insegnamento di Diritto e procedura penale. Fu tra i più noti avvocati penalisti del capoluogo lombardo.
Fu eletto nel Consiglio comunale di Milano nel 1895, tra le file dei radicali, e fu confermato anche in seguito alla sua adesione al Partito socialista, avvenuta nel 1899. Ricoprì successivamente numerosi incarichi: fece parte della commissione comunale istituita allo scopo di studiare la proposta per la costituzione dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI), fu nominato assessore alla pubblica istruzione, nel 1913 rappresentò il Comune nella Cassa di risparmio e fu presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano.
Nel 1914, in occasione delle elezioni comunali di Milano, risultò il primo fra gli eletti, ma rifiutò l’invito a diventare sindaco. Difese Mussolini quando fondò «Il Popolo d’Italia» e fu espulso per indegnità morale dal partito.
La documentazione prodotta da Luigi Majno nell’ambito della sua attività di giurista, politico e studioso è conservata all’interno di un fondo dell’archivio di famiglia, donato all’Unione femminile nazionale di Milano.
Della ricca biblioteca di Luigi Majno ci sono pervenuti circa 500 documenti, attinenti perlopiù alle scienze giuridiche e sociali con edizioni a partire dal secolo XVI. Il materiale si trova distribuito tra la Biblioteca dell’Unione femminile nazionale, la Biblioteca dell’Università commerciale Luigi Bocconi, la Biblioteca di studi giuridici e umanistici dell’Università di Milano.










