Enrico Ferri

Enrico Ferri (San Benedetto Po 1856 – Roma 1929) si laureò in Giurisprudenza a Bologna nel 1877 e frequentò un corso di perfezionamento in Diritto penale presso l’Università di Pisa.
Insegnò Diritto penale negli atenei di Bologna, Siena, Pisa e Roma; parallelamente esercitò la professione di avvocato e fu sostenitore di un riformismo «a piccole dosi».
Nel settembre 1893 annunciò la propria adesione al Partito socialista italiano: fu ripetutamente eletto deputato nel collegio mantovano di Gonzaga e di Ravenna. Nella legislatura insediatasi nel 1899 fu membro della commissione deputata a redigere il nuovo regolamento della Camera.
Aderì alla Democrazia rurale nel febbraio 1911 e al Partito socialista unitario nel 1922. Tra il 1919 e il 1921 presiedette la Commissione per la riforma del Codice penale istituita dal Ministro della giustizia Ludovico Mortara. Nel marzo 1929 fu nominato senatore, ma non poté essere insediato: morì a Roma prima della cerimonia d’investitura.
L’archivio di Enrico Ferri, che riguarda prevalentemente la sua produzione dottrinale e l’attività forense, è conservato presso la Fondazione di studi storici Filippo Turati.
Il fondo bibliografico è costituito da più di 12.000 documenti in prevalenza di diritto penale, criminologia e sociologia criminale. Nel 1934 è stato donato dagli eredi del giurista all’Università di Roma “La Sapienza” e nel 1936 è confluito nel patrimonio della Biblioteca universitaria Alessandrina.

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