Tommaso Napolitano (Napoli 1905 – Napoli 1994) si laureò in Giurisprudenza nel 1926 e, l’anno successivo, entrò in magistratura. Successivamente ricoprì numerosi incarichi all’interno del Ministero della pubblica istruzione.
Nel luglio del 1941 fu inviato in Russia come funzionario dell’Ufficio propaganda del Corpo di spedizione italiano (CSIR), allo scopo di seguire la propaganda sovietica e fornire al Governo italiano informazioni sulla resistenza locale. L’anno successivo rientrò in Italia, ma mantenne stretti contatti con case editrici e società culturali e scientifiche attive nell’Unione sovietica. Nel 1951 fu abilitato alla libera docenza in Istituzioni giuridiche e sociali dell’Europa orientale, disciplina che insegnò presso l’Istituto universitario orientale di Napoli.
Fu tra i più sensibili conoscitori della cultura russa e scrisse diverse monografie aventi a oggetto il diritto sovietico, contribuendo all’avvio nella cultura giuridica italiana di una prospettiva di studi giuridici sul mondo sovietico e socialista. Affrontò, inoltre, ricerche sui temi della famiglia e delle istituzioni scolastiche nella realtà sovietica, curò il Vocabolario giuridico russo-italiano e fu particolarmente attivo nell’ambito della sezione di slavistica dell’Istituto universitario orientale.
Della ricca biblioteca del giurista ci sono pervenuti oltre 9.000 documenti. La maggior parte delle edizioni è in lingua russa, ed è testimone degli anni di studio e di ricerca che hanno visto il giurista interessarsi del sistema giuridico, economico e sociale dell’Unione Sovietica. Dal 1995 il materiale è conservato presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.









