Gerarchia:
Ellero Pietro » Sezione II » 1. Scritti di altri su Lui e le opere e gli scritti sparsi di LuiTitolo originale:
1. Scritti di altri su Lui e le opere e gli scritti sparsi di LuiTipologia:
serieCronologia:
1860 - 1926Consistenza:
voll. a stampa 59 nelle bb. 17-18, fascc. 54 nelle bb. 19-25Descrizione:
La serie raccoglie materiale a stampa: riviste, quotidiani, estratti, ritagli di giornale, annunzi, manifesti e fogli volanti. Fa eccezione un piccolo corpus di lettere posto a corredo di una raccolta di scritti apocrifi, «indegnamente» attribuiti a Ellero – come annotò Giuseppe Brini nell'inventario da lui redatto – e apparsi su alcuni quotidiani durante gli ultimi mesi del 1915 (b. 25, fasc. 8).Nel suo insieme si tratta di una ricca e selezionata rassegna stampa riguardante Pietro Ellero, la sua attività professionale e politica, la sua produzione scientifica. Numerosissime sono le recensioni e le segnalazioni librarie, sia in lingua italiana che straniera, apparse su periodici nazionali ed esteri. Gran parte dei periodici e dei ritagli di giornale presenti erano ricevuti da Ellero per abbonamento o tramite agenzie specializzate tra cui «L'Eco della Stampa». La quasi totalità dei documenti è contrassegnata da segni a lapis blu o rosso che evidenziano i testi, o loro porzioni, in cui è citato il giurista. Tali indicazioni sono da attribuirsi a Giuseppe Brini o forse allo stesso Ellero e, in alcuni casi, alle stesse agenzie specializzate in rassegna stampa che inviavano il materiale. Si riscontrano infine alcune annotazioni, in prevalenza note di indirizzo e dediche.
Frequentemente, vi sono più esemplari del medesimo stampato all'interno dello stesso fascicolo: un primo recante i segni di richiamo sopra descritti, un secondo intonso; oppure uno nella sua veste editoriale completa, l'altro in estratto.
Si segnala infine che in alcuni quotidiani non si fa alcun cenno a Ellero: in tale caso, al posto delle usuali sottolineature usate per evidenziare il nome del giurista, si trova un punto interrogativo tracciato a matita, generalmente in rosso, in corrispondenza del margine superiore della prima pagina. È probabile che tale segno grafico sia stato apposto da Brini il quale, nel riordinare l'archivio del suo maestro senza voler sacrificare alcun materiale ivi contenuto, non riusciva a dare un senso alla presenza di quel determinato documento nel fascicolo.