Professioni, titoli, qualifiche:
- docente universitario
- avvocato
- politico
- Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, 1901 feb 15 - 1903 nov
Intestazioni:
- Zanardelli, Giuseppe, docente universitario, avvocato, politico, (Brescia 1826 - Toscolano Maderno 1903), SIUSA
Descrizione:
Giuseppe Zanardelli – primogenito di undici fratelli e sorelle – nacque a Brescia, il 26 ottobre 1826, da Giovanni e Margherita Caminada. La famiglia paterna era originaria di Collio in Val Trompia e quella materna di Briennio sul Lago di Como. Frequentò il Collegio di Santa Anastasia a Verona e, in seguito, compì gli studi di legge presso l’Università di Pavia, dove ottenne un posto presso il Collegio Ghislieri a partire dal novembre 1844. I primi tre anni furono connotati da studio intenso e dalla frequentazione della casa aristocratico-borghese di Carlo e Adelaide Cairoli, così come della sociabilità studentesca. Qui strinse legami di amicizia con coetanei, tra i quali Benedetto Cairoli, Tullo Massarani, Antonio Allievi e Romolo Griffini, grazie al quale conobbe il gruppo milanese raccolto attorno a Carlo Cattaneo e Carlo Tenca, direttore della “Rivista europea”, con la quale lo studente Zanardelli collaborò nel 1847.Durante gli anni dell’università si svolsero i moti del 1848, ai quali il Nostro prese attivamente parte. A maggio si recò a Milano, capitale della rivoluzione nazionale in quel frangente, ove conobbe Giuseppe Mazzini e si arruolò nel battaglione degli studenti, di cui si fece reporter per la “Voce del Popolo”, periodico democratico-repubblicano che si schierò – come lui – contro i “liberi voti” di fusione della Lombardia con il Regno di Sardegna.
Stante l’impossibilità di tornare a Pavia, all’inizio del 1849 si recò in Toscana e a Pisa, dove si laureò il 14 marzo di quell’anno. L’esame di laurea pisano non fu ritenuto valido dalle autorità asburgiche e fu ripetuto nel settembre dello stesso anno all’Università di Pavia, dove il Nostro superò positivamente anche le prove per l’abilitazione all’insegnamento privato delle materie storico-giuridiche. All’inizio del 1853 la carriera di professore e le ambizioni accademiche subirono una brusca interruzione a causa del ritiro di matrice politica-poliziesca della patente di insegnante. A seguito dei tentativi, vani, di divenire segretario della Camera di commercio, del Teatro Grande e dell’Ateneo di scienze, lettere ed arti di Brescia, fu costretto a esercitare la professione forense. Tuttavia, a causa di impedimenti politici, dovette abbandonare anche l’avvocatura e si dedicò, quindi, al lavoro di bottega presso lo studio dell’amico personale e politico Francesco Cuzzetti.
Nel decennio post-rivoluzionario, lo Zanardelli fu impegnato intellettuale fra Brescia, ove nell’ottobre 1857 fondò un Gabinetto di lettura, e Milano, ove dal gennaio 1850 fu fra i redattori del settimanale “Il Crepuscolo”. Gli articoli di letteratura, storia, diritto, economia e archeologia delinearono un corpus di sapere civile che aveva il compito di raccordare l’Italia con le realtà culturali, istituzionali ed economico-sociali europee.
Nel 1859 si rifugiò in Svizzera e, successivamente, fu inviato a Brescia da Giuseppe Garibaldi, che gli conferì l’incarico di commissario regio provvisorio. La partecipazione del Nostro alle istituzioni rappresentative del nuovo Regno fu particolarmente significativa a partire dal 1861, quando il collegio uninominale di Iseo lo confermò, senza interruzioni, fino alla XXI legislatura. Nominato vicepresidente del Comitato direttivo della Sinistra parlamentare, fu segretario dell’ufficio di presidenza della Camera dal 1861 al 1865. Nel 1865 contribuì alla fondazione del quotidiano economico-politico milanese “Il Sole” e tra la metà degli anni Sessanta e Settanta esercitò con successo la professione di avvocato. Nel 1874 fu eletto Presidente dell’Ordine degli avvocati di Brescia. Nominato Ministro dei lavori pubblici (1876-1877) e degli interni nel gabinetto Cairoli (1878), fu relatore (1880) della proposta di legge sulla riforma elettorale e Ministro di grazia e giustizia nel quarto gabinetto Depretis (1881-1883). Contro il trasformismo di Agostino Depretis, nel 1883 il Nostro diede vita al blocco di opposizione parlamentare detto “pentarchia”.
Ricoprì nuovamente la carica di Ministro di grazia e giustizia nei due governi Crispi, dall’agosto 1887 al febbraio 1891, e lavorò al Codice penale che prese il suo nome. Fu presidente della Camera dei deputati da novembre 1892 a febbraio 1894 e da novembre 1898 a maggio 1899. Nel 1897 fu guardasigilli nel quarto governo di Rudinì.
Il 15 febbraio 1901 fu chiamato da Vittorio Emanuele III alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ove rimase fino al 29 ottobre 1903; a questo gabinetto egli chiamò a collaborare Giovanni Giolitti, aprendo così la nuova politica italiana che si sarebbe dispiegata nell'età giolittiana fino alla Prima guerra mondiale.
Dopo le dimissioni del governo presentate in ottobre per gravi motivi di salute, morì a Toscolano Maderno il 26 dicembre 1903.
Soggetti produttori collegati:
- Zanardelli Carlo, collegato
- Zanardelli Cesare, collegato
- Zanardelli Egidio, collegato
- Zanardelli Ferdinando, collegato
- Zanardelli Giovanni 1783-1853, collegato
- Zanardelli Giovanni 1866-sec. XX prima metà, collegato
- Zanardelli Ippolita, collegato
- Zanardelli Martina, collegato
Complessi archivistici:
- Zanardelli Giuseppe (ASBS. Acquisto 2002) , 1807 - 1917 (fondo)
- Zanardelli Giuseppe (ASBS. Deposito 1952 e acquisto 1962) , 1794 - 1938 (fondo)
- Zanardelli Giuseppe (Collegio Ghislieri) , 1857 - 1975 (fondo)
- Zanardelli Giuseppe (Comune di Bergamo) , 1859 - 1902 (collezione / raccolta)
- Zanardelli Giuseppe (Comune di Milano) , 1856 - 1903 (fondo)
- Zanardelli Giuseppe (Fondazione CAB) , 1876 - 1903 (fondo)
Redazione e revisione:
- Nicolò Giorgia, 2024/11/27, prima redazione
Bibliografia:
- Giuseppe Zanardelli: un grande statista di altri tempi e il suo legame con il territorio bresciano, a cura di G. VISINTINI, Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2022.
- G.L. FRUCI, Zanardelli Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, C, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2020, pp. 459-466.
- C. PEDRAZZINI, Il pensiero politico e l'opera di Giuseppe Zanardelli Ministro dei lavori pubblici (1876-1877), Cremona: Campedelli, 2002.
- Giuseppe Zanardelli. Atti del Convegno, Brescia 29-30 settembre 1983; Pavia 1° ottobre 1983, a cura di R. CHIARINI, Milano: Angeli, 1985.
- Zanardelli Giuseppe, in Novissimo Digesto italiano, XX, Torino: UTET, 1975, p. 1096.
- E. SANESI, Giuseppe Zanardelli dalla giovinezza alla maturità (con documenti inediti), Brescia: Ateneo di Brescia, 1967.