Archivi e biblioteche dei penalisti italiani

Maggiore Giuseppe

Palermo 1882 luglio 17 - Palermo 1954 marzo 23

Professioni, titoli, qualifiche:

  • docente universitario
  • magistrato
  • Presidente della Provincia di Palermo, 1934 - 1943

Intestazioni:

  • Maggiore, Giuseppe, docente universitario, magistrato, (Palermo 1882 - Palermo 1954), SIUSA

Descrizione:

Giuseppe Maggiore nacque il 17 luglio 1882, a Palermo, da Filippo, di professione medico, e Giuseppina Mucoli. Frequentò il liceo Vittorio Emanuele e, nel 1900, si iscrisse alla Facoltà di Giurisprudenza di Palermo ove si laureò con lode nel 1903, discutendo una tesi in Diritto penale dal titolo “Difesa sociale e lotta di classe” con Giovanni Battista Impallomeni.
A valle del trasferimento di quest’ultimo a Roma, il Nostro entrò in magistratura. Nel luglio 1905 fu assegnato alla procura generale della Corte d’appello di Palermo; nel febbraio 1907 fu nominato aggiunto giudiziario al tribunale di Como e, dal dicembre, alla procura del tribunale di Palermo. Nel maggio successivo fu pretore a Favignana e, il mese successivo, venne nominato giudice aggiunto di I categoria. Svolse funzioni di pretore a Mezzojuso, a partire dal dicembre 1909, e ivi rimase per circa due anni, svolgendo, altresì, funzione requirente. Il 18 novembre 1908 sposò Maria Concetta Niceforo, figlia di un noto scrittore siciliano.
Coltivò sia interessi letterari che filosofici, frequentando la scuola di Amato Pojero: qui conobbe Giovanni Gentile che, a Palermo, nel 1906, diede forma al suo “idealismo attuale”. L’interlocuzione con questa scuola fu stimolante per il Nostro e si tradusse nel libro “L’unità del mondo nel sistema del pensiero” del 1913. Nello stesso anno tenne, inoltre, la conferenza “Pazzia ed errore”.
Quanto alla carriera da magistrato, fu nominato giudice nel 1911, assegnato alla III categoria nel 1913, promosso alla II categoria nel 1915, nominato sostituto procuratore del re, a Palermo, nel 1916.
Nel 1917 ottenne la libera docenza in Filosofia del diritto e, dal 1918, tenne un corso all’Università di Palermo. Nel 1922 vinse un concorso presso l’Università di Perugia e nel 1923 fu nominato procuratore del re presso il tribunale della città. Nel 1924 ottenne un posto a Siena (ove, dal 1923, fu insegnante incaricato) e si dimise dalla magistratura. Vacante la cattedra palermitana, nel 1925 vinse il relativo concorso.
Nel 1920 fu vicino al Partito popolare; invero, fu la nomina di Gentile a ministro a riconciliare il Nostro con il fascismo. Il 28 ottobre 1925 si iscrisse al Partito nazionale fascista e nel 1927 propose a Gentile una raccolta di suoi saggi “fascisti” da destinare alle collane dell’Istituto nazionale fascista di cultura (uscita nel 1929 con il titolo “Un regime e un’epoca”).
Nel 1932 pubblicò per Zanichelli il volume “Principi di diritto penale. Parte generale”, e “Parte speciale. Delitti e contravvenzioni” nel 1934. Nel 1935 passò alla cattedra di Diritto penale e, nello stesso anno, divenne preside di Facoltà, nonché presidente dell’Amministrazione provinciale. Dal 1936 assunse l’insegnamento di Dottrina dello Stato, mentre, già dal 1933, collaborò con la rivista “Politica sociale”, interloquendo su temi di attualità.
Fu rettore nel 1938-1939. Il 13 luglio 1943 fu chiamato a presiedere l’Istituto nazionale di cultura fascista e a ottobre fu destituito dall’insegnamento in quanto “dirigente fascista, dottrinario e propagandista negli ambienti universitari”. Fu accusato di apologia del fascismo e, nel novembre 1944, prese l’abbrivio la procedura per sottoporlo a giudizio di epurazione, cessato quando, nel febbraio 1945, il Presidente del Consiglio dei ministri lo collocò a riposo.
Conclusa la guerra, ottenne la laurea in Lettere a Palermo e completò il romanzo storico di ambientazione siciliana recante il titolo “Sette e mezzo”. Riprese anche la produzione scientifica – pubblicando “Prolegomeni al concetto di colpevolezza” – e, nel 1952, fu integrato nuovamente nell’insegnamento.
Il Maggiore morì a Palermo, il 23 marzo 1954.
Complessi archivistici:
Redazione e revisione:
  • Nicolò Giorgia, 2025/07/02, prima redazione

Bibliografia:
  • S. ZAPPOLI, Maggiore Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, LXVII, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2006, pp. 392-394.
  • G. MARINI, Giuseppe Maggiore: l’interferenza di filosofia e diritto, Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 1983.
  • R. ORECCHIA, La filosofia del diritto nelle università italiane 1900-1965, Milano: Giuffrè, 1967.
  • A. PAGLIARO, Maggiore Giuseppe, in Novissimo Digesto italiano, X, Torino: UTET, 1964, pp. 24-25.
  • G. GENTILE, I fondamenti della filosofia del diritto, Firenze: Sansoni, 1937, pp. 85-94.