Francesco Carrara (Lucca 1805 – Lucca 1888) si laureò in legge nel 1827 e, in seguito, si trasferì a Firenze per svolgere la pratica forense. All’esercizio della professione affiancò una densa attività di studio con particolare riguardo al tema della pena di morte, di cui fu strenuo oppositore.
Nel 1848 fu docente presso l’ateneo lucchese e dal 1859 ricoprì la cattedra di Diritto penale presso l’Università di Pisa. In quell’anno diede inizio alla stampa dei suoi lavori, pubblicando a Lucca il primo volume del Programma del corso di diritto criminale, completato in nove volumi nel 1870.
Fu deputato nel 1863 per il collegio di Capannori, nel 1865 per quello di Lucca e nel 1867 nuovamente per Capannori. Nel 1866 entrò a far parte della Commissione per la redazione del Codice penale per il Regno d’Italia e nel 1876 fu tra i componenti della commissione incaricata di redigere il Codice penale. In quell’anno fu, inoltre, nominato senatore.
La documentazione prodotta da Francesco Carrara è attualmente frammentata in due sedi. La Biblioteca Universitaria di Pisa conserva alcuni manoscritti utili alla professione forense e agli studi giuridici, mentre presso la Biblioteca Statale di Lucca si trova una raccolta che comprende corrispondenza, manoscritti, opere e materiale diverso a stampa di e su Carrara.
Il fondo librario, invece, è costituito da circa duemila edizioni a stampa (secc. XV-XIX), da quasi cinquemila testi (per lo più a stampa e in forma di opuscolo) in 500 unità miscellanee, nonché da 531 annate di periodici. Nel 1879 è stato donato dallo stesso giurista alla Biblioteca della Reggia Università di Pisa, oggi Biblioteca Universitaria.










