Archivi e biblioteche dei penalisti italiani

Berenini Agostino

Parma 1858 ottobre 22 - Roma 1939 marzo 28

Professioni, titoli, qualifiche:

  • docente universitario
  • avvocato
  • politico

Intestazioni:

  • Berenini, Agostino, docente universitario, avvocato, politico, (Parma 1858 - Roma 1939), SIUSA

Descrizione:

Agostino Berenini, nato a Parma il 22 ottobre del 1858, si laureò in Giurisprudenza presso l’Università di Parma e, nel 1883, conseguì la libera docenza in Diritto penale. In una prima fase, egli fu un sostenitore della c.d. Scuola classica del Diritto penale. Di poi, si rivelò propugnatore dell’indirizzo positivo, come dimostra la sua partecipazione all’importante congresso di antropologia criminale, svoltosi nel 1885, noto come “battesimo della Scuola positiva”. La densa interlocuzione con Cesare Lombroso è testimoniata dalla collaborazione per la redazione di un volume critico avente a oggetto il progetto di Codice Zanardelli.
Nel 1900, il Berenini divenne professore ordinario di Diritto e procedura penale a Sassari. Negli anni successivi ricoprì il medesimo incarico presso l’Università di Parma, ove rivestì, altresì, la carica di rettore. Membro dell’Unione internazionale di Diritto penale e presidente del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, nel 1921 presiedette la Commissione reale per la riforma del Codice militare (poi concretizzata nel progetto che porta il nome di Enrico Ferri).
Degna di nota è la partecipazione alla vita politica del Nostro. In questo senso, particolarmente rilevante è l’incontro con Leonida Bissolati, con il quale l’interlocuzione fu stretta. Iscritto al Partito socialista, nel 1892 fu eletto deputato nel collegio di Borgo San Donnino, ove fu sensibile a tematiche afferenti all’educazione. Notoria è la partecipazione del Berenini – assieme ad Alberto Borciani – alla redazione e alla diffusione della proposta di legge sul divorzio – che si rivelò non fortunata – la quale ammetteva il divorzio per motivi legali, morali e fisiologici.
Abbandonò il partito socialista dopo l’espulsione, nel 1912, di Leonida Bissolati, Ivanoe Bonomi, Angiolo Cabrini e Luigi Guido Podrecca; aderì, quindi, al Partito socialista riformista italiano del Bissolati.
Dal novembre 1917 al giugno 1919 fu Ministro della pubblica istruzione nel gabinetto Orlando. Fu propugnatore di riforme relative alla scuola normale e di un progetto di scambi culturali tra Nazioni. Segnatamente, nel 1919, in risposta alla proposta di Giovanni Gentile relativa alla riduzione del numero di scuole medie statali e all'ammissione per concorso, il Berenini sostenne il dovere dello Stato di impartire la cultura classica a chiunque lo richiedesse. A ciò si associa la proposta di istituzione di una scuola popolare obbligatoria fino al diciottesimo anno di età.
Nel 1919 fu rieletto deputato e nel 1921 fu nominato senatore. Durante il fascismo continuò a esercitare la professione di avvocato e a insegnare. Quanto al coinvolgimento politico, le ultime prese di posizione sono riconducibili all’adesione al gruppo democratico dell'Unione nazionale di Giovanni Amendola e al voto contrario in Senato alla legge elettorale fascista (12 maggio 1928).
Il Berenini morì a Roma il 28 marzo 1939.
Complessi archivistici:
Redazione e revisione:
  • Nicolò Giorgia, 2024/11/27, prima redazione

Bibliografia:
  • S. RODOTÀ, Berenini Agostino, in Dizionario biografico degli italiani, IX, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 1967, pp. 41-43.
  • A.C. JEMOLO, Divorzio (ord. it.), in Enciclopedia del diritto, XIII, Milano: Giuffrè, 1964, pp. 508-509.
  • Democrazia e socialismo in Italia. Carteggi di Napoleone Colajanni: 1878-1898, a cura di S.M. GANCI, Milano: Feltrinelli, 1959.
  • Berenini Agostino, in Novissimo Digesto Italiano, II, Torino: UTET, 1958, p. 375.
  • G. GENTILE, Il problema scolastico del dopoguerra, Napoli: Ricciardi, 1919.