Archivi e biblioteche dei penalisti italiani

Mentessi Giuseppe

Ferrara 1857 settembre 29 - Milano 1931 giugno 14

Professioni, titoli, qualifiche:

  • pittore
  • insegnante

Intestazioni:

  • Mentessi, Giuseppe, pittore, insegnante, (Ferrara 1857 - Milano 1931), SIUSA

Descrizione:

Giuseppe Mentessi nacque a Ferrara, il 29 settembre del 1857, da Michele e Teresa Bentini, due commercianti. A causa della precoce morte del padre, avvenuta nel 1864, si poté formare artisticamente solo grazie ai sacrifici della madre. Dal 1870 al 1872 frequentò la scuola d’ornato del Civico Ateneo ferrarese con Gaetano Previati, con il quale strinse una solida amicizia. Nel 1872 ottenne una menzione onorevole nella classe elementare di assonometria tenuta da Amilcare Barlaam, con il quale collaborò per i corsi di disegno nell’anno scolastico 1875-1876. Grazie ai sussidi provenienti dal Comune e dall’Amministrazione provinciale di Ferrara, proseguì gli studi presso la Regia Accademia di Parma, ove – tra il 1873 e il 1876 – frequentò i corsi di ornato e scenografia.
Nel 1876 fu premiato con una medaglia d’oro per un saggio d’invenzione scenografica, “Atrio d’un camposanto” (Parma, Accademia nazionale di belle arti), che espose in occasione della Mostra permanente della Società di belle arti Benvenuto Tisi da Garofalo di Ferrara. Il Comune di Ferrara commissionò al Nostro una replica dello stesso, recante il titolo “Notturno” (1876-1877), oggi esposta presso il Museo dell’Ottocento a Ferrara. Nel 1877 si trasferì a Milano per proseguire gli studi presso l’Accademia di Brera, ove si iscrisse alla scuola di prospettiva e, nel 1878, vinse una medaglia d’argento.
Solidi furono i rapporti di amicizia stretti con il Previati – la cui influenza fu fondamentale per introdurre il Nostro nell’ambiente progressista e bohémien della scapigliatura milanese e della Famiglia Artistica –, Emilio Longoni, Giovanni Segantini, Leonardo Bistolfi, Giovanni Sottocornola, Attilio Pusterla, Giorgio Belloni.
Nel 1879, il Mentessi ottenne il primo premio al concorso dell’Istituzione Girotti. Nel 1880 vinse il primo premio d’incoraggiamento nella classe d’architettura e fu, quindi, nominato assistente di Luca Beltrami. Ancora nel 1880 partecipò all’Esposizione nazionale di Torino con un modello e un disegno architettonico di una porta del duomo di Milano, connessi al progettato rifacimento della facciata. Con i dipinti “Piccolo chiostro della Certosa di Pavia” e “Sostra di legna e di carbone”, eseguiti a Pavia durante il soggiorno estivo in compagnia di Belloni, nel 1882 inaugurò le proprie presenze alle esposizioni annuali dell’Accademia di Brera, cui avrebbe in seguito partecipato regolarmente. Ricevette nello stesso anno l’incarico dell’insegnamento di geometria elementare presso la Scuola festiva degli artieri, che mantenne fino al 1912.
Realizzò nel 1886 le decorazioni – oggi perdute – per la facciata del palazzo della Permanente progettato da Beltrami, con il quale pubblicò l’anno seguente il suo primo testo di carattere didattico dal titolo “Raccolta di motivi decorativi per l’insegnamento del chiaroscuro nelle scuole” (Milano 1887).
La svolta del Nostro nella direzione di una pittura di contenuto sociale e la sua adesione alla tecnica divisionista si ebbero con “Ora triste” (Milano, Pinacoteca Ambrosiana), opera presentata nel 1891 alla I Triennale di Brera, ove manifestò una considerevole capacità di rappresentare la sofferenza degli umili. In detto periodo si avvicinò al socialismo umanitario di Filippo Turati, frequentò l’avvocato Luigi Majno e la moglie Ersilia Bronzini, con i quali strinse un sincero legame, che durò fino alla morte. I moti milanesi del maggio 1898 furono vissuti con grande partecipazione emotiva dal Mentessi. Essi furono di ispirazione per le opere “L’arrestato” e “Lagrime”.
Dal 1902 fu chiamato a dirigere la “Scuola festiva di disegno professionale per le piscinine”, le giovani operaie apprendiste presso l’Unione femminile, ente fondato nel 1899 anche da Ersilia Majno Bronzini. Nel 1907 succedette a Carlo Ferrario come titolare dell’insegnamento di prospettiva e scenografia a Brera, fino al 1923. Inoltre, partecipò alla Biennale veneziana sino al 1914, a esclusione dell’edizione del 1910.
Con Previati il Nostro fu uno dei protagonisti più significativi dell’arte lombarda a cavallo tra Otto e Novecento, di quella stagione artistica che muove dal realismo di tema sociale a un simbolismo dal respiro europeo. Quanto riferito è confermato dalla presenza, nel 1900, alla rassegna dedicata a “La pittura lombarda del secolo XIX” presso la Permanente di Milano.
Dal 1927 fino alla morte, il Mentessi lavorò alla sistemazione del cimitero di Torno, in collaborazione con l’ingegnere Emilio Prandoni. Tra 1929 e 1930, eseguì, nei frequenti soggiorni a Roma, un nuovo ciclo di “Impressioni romane”, connotate da una componente onirica e fantastica che aveva caratterizzato i suoi lavori di scenografia degli esordi e i dipinti veneziani. Sue ultime opere furono, nel 1930, le tele “Ore liete e Roma” (entrambe a Ferrara, Museo dell’Ottocento) e le pitture murali, oggi perdute, per il refettorio dell’Asilo Mariuccia di Milano, istituzione fondata da Ersilia Majno Bronzini in onore della figlia morta prematuramente
Il Mentessi morì a Milano, il 14 giugno 1931, e fu sepolto nel cimitero monumentale della Certosa di Ferrara.
Soggetti produttori collegati:
Complessi archivistici:
Redazione e revisione:
  • Nicolò Giorgia, 2025/05/29, prima redazione

Bibliografia:
  • Giuseppe Mentessi. Pittore, docente, filantropo (1857-1931), a cura di S. REBORA, Roma: Viella, 2024.
  • A. IMBELLONE, Mentessi Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, LXXIII, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2009, pp. 542-546.
  • L. SCARDINO, Inediti di Giuseppe Mentessi, «La Pianura», 1989, 1, pp. 101-103.
  • V. PICA, Artisti contemporanei: Giuseppe Mentessi, «Emporium», XVIII (1903), 105, pp. 163-179.