Archivi e biblioteche dei penalisti italiani

Majno Luigi 1852-1915

Gallarate, Milano 1852 giugno 21 - Milano 1915 gennaio 09

Professioni, titoli, qualifiche:

  • avvocato
  • docente universitario
  • politico

Intestazioni:

  • Majno, Luigi, avvocato, docente universitario, politico, (Gallarate 1852 - Milano 1915), SIUSA

Descrizione:

Luigi Majno nacque a Gallarate il 21 giugno 1852 da Pietro e Gerolama Lovetti. Svolse i suoi studi a Lecco e a Milano e si laureò in Giurisprudenza all’Università di Pavia sotto la guida di Antonio Buccellati. A Milano intraprese una collaborazione con Andrea Molinari, uno dei più affermati penalisti milanesi, e iniziò a scrivere per periodici specializzati. Nel 1880 pubblicò un contributo avente a oggetto la premeditazione nell’omicidio con errore di persona, nel quale si schierò apertamente in favore della scuola positiva di diritto. Nel 1890, il Nostro pubblicò il “Commento al Codice penale italiano”, che conobbe successo e fu oggetto di una nuova edizione aggiornata nel 1902.
Nel 1890 assunse l’insegnamento di Diritto e procedura penale presso l’Università di Pavia. Fu tra i più noti avvocati penalisti del capoluogo lombardo e, in questo senso, si ricorda la difesa di Alfredo Botteri e di Giuseppe Croce quando il Partito operaio milanese fu processato come “associazione di malfattori”.
Significativa fu la sua attivazione ai fini della costituzione della milanese Società Umanitaria – associazione che prese l’abbrivio da un progetto e da un lascito del ricco commerciante Prospero Moisè Loria –, deputata alla previdenza e all’assistenza dei non abbienti. Nel 1892, nominato dal Consiglio comunale di Milano nel comitato promotore, fu eletto dall’assemblea dei soci nel primo consiglio direttivo della Società. L’attività dell’associazione fu, tuttavia, ostacolata – sino a essere paralizzata – dalle controversie giudiziarie promosse dagli eredi Loria e dal clima politico del momento. A ogni buon conto, nel nuovo secolo l’Umanitaria fu ricostituita e il Majno ne fu il secondo presidente.
Il Nostro fu candidato dai radicali al Consiglio comunale di Milano nel 1890, ove fu eletto nel febbraio 1895 (con 15.550 preferenze, risultò secondo degli eletti). Nel 1899 si iscrisse al Partito socialista italiano e fu eletto nel Consiglio comunale, classificandosi primo della lista con 19.234 voti. Le elezioni parziali portarono allo scioglimento del Consiglio e alla nomina di un commissario; tuttavia, il 10 dicembre di quell’anno il Majno fu confermato. In quel clima politico si constatò il notevole successo dell’unione dei partiti popolari (radicali, socialisti e repubblicani): alle elezioni politiche del giugno 1900 i suddetti partiti concordarono per il collegio di Milano, in contrapposizione al deputato uscente Giuseppe Colombo, la candidatura del Nostro, socialista apprezzato dai radicali, che venne poi eletto. Nella sua attività parlamentare, degno di menzione è l’emendamento da lui presentato per l’inclusione delle donne nelle funzioni di procuratore da cui erano escluse. Il testo, pur approvato, decadde per fine legislatura.
I tragici accadimenti che caratterizzarono la sua vita familiare – segnatamente, la prematura morte della figlia Mariuccia – non rallentarono l’attività pubblica del Majno. Fu, infatti, nominato nella commissione comunale incaricata di studiare la proposta per la costituzione dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI). Fu, altresì, tra i membri del comitato che organizzò la manifestazione dell’ANCI al teatro Lirico di Milano, il 28 giugno 1903, per sostenere l’istituzione del referendum municipale.
Quando il radicale Giovanni Battista Barinetti venne eletto sindaco, il Majno fu nominato assessore alla Pubblica istruzione. Nel 1913 rappresentò il Comune nella Cassa di risparmio e fu eletto presidente dell’Ordine degli avvocati di Milano. In quell’anno, con Edgardo Bronzini, costituì il collegio difensivo della Camera di commercio di Milano, alla quale i ragionieri milanesi contestavano l’iscrizione nell’elenco dei curatori fallimentari dei primi laureati dell’Università Bocconi. La validità dell’iscrizione segnò un momento significativo della formazione di una professionalità dei laureati in scienze economiche e commerciali, oltre che un riconoscimento del valore della Bocconi, che, l’anno successivo, nominò il Majno suo rettore.
Nel 1914, in occasione delle elezioni comunali di Milano, il Nostro risultò il primo fra gli eletti. Sebbene neutralista, approvò le posizioni di Mussolini quando questi abbracciò le ragioni dell’intervento nell’ottobre 1914. Con il sindaco Caldara, difese Mussolini quando fondò “Il Popolo d'Italia” e fu espulso per indegnità morale dal partito.
Il Majno morì a Milano, il 9 gennaio 1915, a causa del diabete di cui soffriva da tempo.
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Complessi archivistici:
Redazione e revisione:
  • Nicolò Giorgia, 2025/05/29, prima redazione

Bibliografia:
  • S. TROMBETTA, Majno Luigi, in Dizionario biografico degli italiani, LXVII, Roma: Istituto della Enciclopedia italiana, 2006, pp. 607-610.
  • A. MAZZACANE, I giuristi e la crisi dello Stato liberale in Italia tra Otto e Novecento, Napoli: Liguori, 1986.
  • M. PUNZO, Socialisti e radicali a Milano. Cinque anni di amministrazione democratica (1899-1904), Firenze: Sansoni, 1979.
  • M. SBRICCOLI, Elementi per una bibliografia del socialismo giuridico italiano, Milano: Giuffrè, 1976, pp. 977-981.
  • F. ANDREUCCI - T. DETTI, Majno, in Il movimento operaio italiano. Dizionario biografico 1853-1943, III, Roma: Editori Riuniti, 1975.
  • M. BONACCINI - R. CASERO, La Camera del lavoro di Milano dalle origini al 1904, Milano: Sugarco, 1975.
  • Majno Luigi, in Novissimo Digesto italiano, X, Torino: UTET, 1964, p. 51.