Archivi e biblioteche dei penalisti italiani

Matteotti Gianmatteo

Roma 1921 febbraio 17 - Verona 2000 giugno 13

Professioni, titoli, qualifiche:

  • partigiano
  • giornalista
  • politico

Intestazioni:

  • Matteotti, Gianmatteo, partigiano, giornalista, politico, (Roma, 1921 - Verona 2000), SIUSA
  • Matteotti, Matteo, partigiano, giornalista, politico, (Roma, 1921 - Verona 2000), SIUSA

Altre denominazioni:

  • Matteotti Matteo

Descrizione:

Gianmatteo Matteotti, noto come Matteo Matteotti, nacque a Roma il 17 febbraio 1921 da Giacomo e Velia Titta. Studiò al liceo Terenzio Mamiani a Roma e si laureò in Scienze politiche. Dopo il 1943 prese parte alla Resistenza e fu commissario della brigata partigiana comandata da Eugenio Colorni. Nel dopoguerra aderì al Partito socialista.
Giornalista professionista iscritto all’Albo del Veneto, fu direttore dal 1944 di “Rivoluzione Socialista”, settimanale della Federazione giovanile socialista italiana, editore e collaboratore di “Tempi moderni”, nonché collaboratore di “Critica Sociale”, “Tempo presente” e “Ragionamenti”.
Fu eletto alla Costituente e deputato per otto legislature. Fu nominato presidente dell’Unione internazionale della gioventù socialista, ricoprendo detta carica dal 1945 al 1946. Fu segretario del PSDI dal 1954 al 1957, nel 1959 rientrò al PSI, per poi ritornare nel PSDI nel 1969.
Fu Ministro del turismo e dello spettacolo nel governo Colombo dal 1970 al 1972 e del commercio estero dal 1972 al 1974 (nel II governo Andreotti e nel IV e V governo Rumor). Dal 1985 al 1988 fu direttore politico de “L’Umanità”, organo ufficiale del PSDI. Fu altresì presidente generale del Corpo nazionale giovani esploratori italiani (CNGEI).
Nel 1998 confluì (insieme al PSDI) nei Socialisti democratici italiani, cui rimase iscritto fino alla morte, avvenuta a Verona il 13 giugno 2000.

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Complessi archivistici:
Redazione e revisione:
  • Nicolò Giorgia, 2025/02/06, prima redazione

Bibliografia:
  • V. TITTA MATTEOTTI, Lettere a Giacomo, a cura di S. CARETTI, Pisa: Nistri Lischi, 2000.